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L’INIZIO DELLA PERSECUZIONE

Dal 1938 al 1945 l’Italia fascista fu ufficialmente un paese antisemita.

Si può dividere il periodo in esame in due fasi:

  • fino al 25 luglio 1943 si ebbe la “persecuzione dei diritti degli ebrei”
  • dall’8 settembre al 25 aprile 1945, la “persecuzione delle vite degli ebrei”

Il periodo della persecuzione dei diritti può essere convenzionalmente fatto iniziare nel febbraio 1938 quando il Ministero dell’Interno (retto da Mussolini) dispose il censimento della religione professata dai suoi dipendenti; il 22 agosto 1938 venne effettuato un censimento generale, a impostazione razzista, degli ebrei.

Nel frattempo il 14 luglio 1938 era stato diffuso il primo atto ufficiale antiebraico, sia pure solo teorico, con la pubblicazione de Il manifesto degli scienziati razzisti detto anche manifesto sulla purezza della razza. Questo documento, basato su presupposti pseudoscientifici, articolato in dieci punti, costituì la base ideologica per l’antisemitismo di stato:

1) le razze umane esistono;
2) esistono grandi razze e piccole razze;
3) il concetto di razza è puramente biologico;
4) la popolazione dell’Italia è nella sua maggioranza di origine ariana e la sua civiltà è ariana;
5) è una leggenda l’apporto di masse ingenti di uomini in tempi storici. La composizione razziale di oggi è la stessa di quella che era 1000 anni fa; gli italiani di oggi rimontano quindi nell’assoluta maggioranza a famiglie che abitano l’Italia da almeno un millennio;
6) esiste ormai una pura “razza italiana”;
7) è tempo che gli italiani si proclamino francamente razzisti;
8) è necessario fare una netta distinzione fra i mediterranei d’Europa e gli Orientali e gli Africani;
9) gli ebrei non appartengono alla razza italiana ma rappresentano l’unica popolazione che non si è mai assimilata in Italia, perché essa è costituita da elementi razziali non europei, diversi in modo assoluto dagli elementi che hanno dato origine agli italiani;
10) i caratteri fisici e psicologici puramente europei degli italiani non devono essere alterati in nessun modo.

Per scoprire com’era la vita degli ebrei prima del campo di sterminio clicca qui

Posta dunque la base ideologica all’antisemitismo di stato, la persecuzione procedette con sempre maggiore rapidità.

Con queste leggi discriminatorie e persecutorie, gli ebrei furono messi progressivamente al bando dalla vita pubblica italiana: espulsi da scuole, dagli impieghi pubblici, emarginati dalle libere professioni, eliminati dalle attività culturali, espulsi dalle attività commerciali, vennero vietati matrimoni misti di ariani con semiti.

Con gli ebrei i nazisti intrapresero subito la politica di arresto, concentramento, deportazione, eliminazione e rapina dei beni.

 La Shoah causò circa 15 milioni di morti in pochi anni, tra cui 6 milioni di ebrei, di ogni sesso ed età.